Tra tradizioni e dialetto Al Dsèvod è la maschera di Parma dal 1621 e i colori giallo-blu dei suoi abiti ricordano lo stemma della città, mentre il cappello è a forma di anolino.
La tradizione segna la nascita della maschera parmigiana nel 1621, epoca nella quale i nobili mandavano i figli a studiare in collegio, con servo al seguito. Per fare uno scherzo, uno di questi giovani mandò il suo servo ad una sfilata cittadina al suo posto. Il servo ci prese gusto e si accorse che con quella maschera era libero di dire e fare tutto. Decise allora di darsi un nome: il suo era Salati e, in contrapposizione a questo, si chiamò Insipido, in dialetto parmigiano “Discevido” che con il passare dei tempi divenne prima Desevedo e poi Dsèvod. A recuperare il personaggio per valorizzare la cultura, le tradizioni e il dialetto parmigiano, è stata l’Associazione Culturale Famija Pramzana, dopo un periodo nel quale se ne sono perse le tracce e i colori giallo-blu del costume risalgono al 1947.