Alexandre Ennemond Petitot

Architetto, Ennemond Alexandre Patitot nasce a Lione nel 1727 e muore a Parma nel 1801

Casinetto Petitot

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Nel 1741 entra nello studio di Jacques Soufflot, suo primo maestro, quindi va a Parigi all’Académie Royale d’Architecture. Nel 1746 ottiene il brevetto di Allievo Architetto dell’Accademia di Francia a Roma, dove si trasferisce, e nel 1753 l’incarico di primo architetto della corte borbonica a Parma.
In questo periodo la città vive un periodo felice, grazie anche alla figura del ministro Du Tillot al quale si associerà spesso il nome di Petitot, divenuto artefice di numerosi progetti da lui commissionati. I suoi interventi cominciano nel 1753 a Colorno con la palazzina di caccia voluta da don Filippo e con due appartamenti nel Palazzo Ducale, dove crea la Sala Grande e ricostruisce lo scalone verso il giardino.

Dal 1754 lavora al Giardino Ducale di Parma disegnando alcuni vasi che il Boudard in seguito scolpisce. Lo stile adottato dal Petitot non è né bizzoso né troppo ricercato, tra il funzionale e il simbolico, secondo un programma moderatamente riformista che unisce la linea ellenistica a un nuovo gusto per il design.
Nel 1767, realizza il progetto di rinnovo per il Palazzo del Giardino, innalzando le ali dell’edificio e livello del mezzanino e ampliando le zone laterali, mentre all’interno ricava nuove proporzioni ridistribuendo gli spazi.

Nel 1759 Du Tillot decide di trasformare lo Stradone farnesiano in Stradone Borbone, sul modello dei boulevards di Parigi, Lione e Tolosa, per recuperare le vie afferenti, favorendone la ripresa economica e sociale. Ai poli dello Stradone avrebbero dovuto trovarsi la Colonna Borbone e il Casino del Caffè, ritrovo mondano con funzione panoramica.
Lungo sarebbe l’elenco di opere che Petitot realizza o solo progetta, esiste una raccolta di una serie d’incisioni pubblicata verso il 1759 dove si può ammirare la grande personalità dell’artista anche come illustratore.

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