Jean Baptiste Boudard

Scultore, Jean Baptiste Boudard nasce a Parigi nel 1710 e muore a Sala Baganza, Parma, nel 1768

Jean Baptiste Boudard

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Dal 1733 al 1740 soggiorna a Roma a fasi alterne e sono proprio di quegli anni le prime prove accertate dei suoi lavori in creta; nel 1748 entra alla corte di don Filippo di Borbone a Chambéry destinato, dal trattato di Aquisgrana, a trasferire in seguito la propria sede nel ducato di Parma.
Al suo arrivo in città in un primo tempo organizza il laboratorio e uno studio in grado di rispondere alle esigenze di corte, ma solo nel 1753 si configurano l’attività e il programma artistico destinati alla ricostruzione del Giardino Ducale, commissionato dal primo ministro Du Tillot e affidato al lionese Alexandre Ennemond Petitot, fresco di nomina quale architetto dei Reali Palazzi e ingegnere militare chiamato a Parma nel 1753. Il sodalizio tra i due artisti promette grandi risultati sia in città sia nella Reggia di Colorno dove si ritrovano a collaborare.

Ritornato a Parma, tra il 1754 e il 1765 scolpisce le opere in marmo apuano destinate al Giardino Ducale fra le quali: Bacco, Arianna, Zefiro, Flora, l’Apollo, la serie dei Grandi Vasi e il gruppo del Sileno ed Egle. Nelle prime statue in particolare lo stile del Boudard accenna a quella riforma prassitelica che si manifesta nella Venere (1754), lavorando sul modello classico ma trasformandone lo spirito interno.
Divenuto cittadino parmense nel 1765, solo nel 1768 ottiene l’incarico di primo statuario di corte e la nomina di sovrintendente per il duca ai lavori di scultura e di ornato.

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