Giuseppe Bertolucci nasce a Parma il 27 febbraio 1947 e muore a Diso (Lecce) il 16 giugno 2012
Collabora in qualità di aiuto per La strategia del ragno (1970); poco dopo, debutta con il mediometraggio I poveri muoiono prima (1971), seguito dal film per la Tv Andare e venire (1972). Più tardi, partecipa alla sceneggiatura di Novecento (1976) del fratello Bernardo e sul set del film, gira il documentario didattico AB Cinema.
Il 1977 vede il suo esordio nel lungometraggio con Berlinguer, ti voglio bene (1977), trasposizione filmica dello spettacolo di Roberto Benigni. Nel 1979, firma Oggetti smarriti dove racconta degli incontri che si susseguono, alla Stazione centrale di Milano, nella giornata ivi trascorsa da una borghese in crisi con un bizzarro amico.
Dopo un film-inchiesta commissionato dal PCI, Panni sporchi (1980) ed un lavoro per la televisione, Bertolucci torna al cinema con Segreti segreti (1984). Scritto assieme a Vincenzo Cerami, con Lina Sastri, Giulia Boschi e Stefania Sandrelli, il film narra una vicenda di terrorismo che fornisce il destro per una serie di splendidi ritratti femminili.
Dopo TuttoBenigni dal vivo (1986), sfilata di esibizioni del comico toscano, il regista dirige Strana la vita (1987) e I cammelli (1988). Amori in corso (1989) indaga l’animo muliebre, Troppo sole (1994) è una carrellata di figure schizzate da Sabina Guzzanti. Infine, Il dolce rumore della vita (1999) è un melodramma atipico e poetizzante, ben recitato dalla duttile Francesca Neri. L’amore probabilmente (2001), girato in digitale con un entusiasmo da neofita, descrive le avventure amorose di una giovane attrice.