43121 - Parma (PR)
A Parma
La Deposizione di Benedetto Antelami
Posta nel transetto destro della Cattedrale di Parma, questa scultura dell’Antelami è uno dei capolavori dell’arte italiana e conserva chiari influssi gotico-provenzali.
Scolpita intorno al 1178, precede di due decenni circa l’inizio della costruzione del battistero, di cui Antelami curò le decorazioni, rappresentando i cicli dei mesi, lo zodiaco e le stagioni.
La composizione della lastra, secondo recenti letture, rappresenterebbe in modo simbolico lo sposalizio di Cristo con la chiesa, individuata nella figura femminile di sinistra, con il calice e il vessillo della vittoria.
Contemporaneamente viene rappresentato il ripudio della sinagoga, individuata nella figura di destra, cui l’arcangelo Raffaele piega il capo in segno di sconfitta.
Sopra la composizione è visibile un’iscrizione con la data e il nome dell’autore.
Monumento a Arturo Toscanini
Monumento bronzeo opera dello scultore Maurizio Zaccardi.
L’opera si trova all’ingresso del Centro di produzione musicale Fondazione Arturo Toscanini, all’interno del Parco ex Eridania, proprio di fronte all’Auditorium Niccolò Paganini.
Monumento a Ercole e Anteo
Realizzato dal fiammingo Teodoro Vanderstruck tra il 1684 e il 1687 per la grande vasca che si trovava davanti al Palazzo Ducale, il Monumento a Ercole e Anteo fu trasportato dopo la metà del ‘700 nel cortile della Zecca che si trovava di fronte alla chiesa di San Francesco del Prato e quindi in epoca napoleonica ricollocato nell’isolotto del laghetto del Giardino.
Negli anni successivi fu posto a ridosso del Municipio, verso la chiesa di San Vitale, sopra la fontana disegnata da Paolo Toschi (1829). Oggi il monumento ha finalmente ritrovato una sua collocazione nel cortile di Palazzo Cusani, all’interno della Casa della Musica.
Il gruppo scultoreo in rame con Ercole e Anteo, conosciuto dai parmigiani come I dù brasè – I due abbracciati, è l’unico esemplare superstite delle statue che ornavano il Giardino Ducale al tempo dei Farnese.
Monumento a Filippo Corridoni
Situato all’inizio di Via D’Azeglio sulla sinistra dopo aver attraversato il Ponte di Mezzo, il monumento a Filippo Corridoni, nella omonima piazza, già della Rocchetta, fu inaugurato nel 1927.
Il disegno, d’ispirazione decò, è dell’architetto Mario Monguidi, mentre le statue di marmo e in bronzo sono opera di Alessandro Marzaroli. Alto 13 metri, poggia su una base di gradini di porfido.
Dal basamento quadrato con quattro teste fuse nel marmo, quattro aquile e quattro frasi di Corridoni s’innalza la stele bianca con altorilievi allegorici (Fede, Amore, Povertà, Vampa rivoluzionaria) nelle quattro facce.
La statua dell’eroe della prima guerra mondiale è in bronzo e misura 4,50 metri. L’epigrafe è di Ildebrando Cocconi.
Il Monumento a Filippo Corridoni, d’ispirazione decò, fu progettato dall’architetto Mario Monguidi e sucessivamente realizzato da Alessandro Marzaroli.
Monumento a Giuseppe Garibaldi
Collocato al centro della piazza, leggermente schiacciato dalla torre del Palazzo del Governatore che gli si erge alle spalle questo monumento a Giuseppe Garibaldi, opera di Davide Calandra (1856-1915) fu eseguito alla fine dell’ottocento e inaugurato nel 1893.
Monumento a Padre Lino Maupas
Il monumento posto nell’Oltretorrente, in Piazzale Inzani, fu inaugurato nel 1998 e celebra la figura di Padre Lino, semplice frate francescano che dedicò l’intera vita alla protezione e all’aiuto dei poveri.
L’opera in bronzo fu realizzata dalla scultrice parmigiana Jucci Ugolotti, autrice di numerosi altri lavori scultorei nella provincia di Parma.
Monumento a Pietro Barilla
Posto al centro di una rotatoria all’ingresso del centro storico oltretorrente della città, la fontana monumento a Pietro Barilla è stata commissionata dalla famiglia Barilla allo scultore Pietro Cascella nell’ambito di una collaborazione che ha visto anche la ristrutturazione dello stabilimento Barilla.
Inaugurato il 13 gennaio del 1994, fu voluto da Pietro Barilla come monumento alla Via Emilia che però non potè vedere in quanto morì prematuramente l’anno prima a causa di un attacco di cuore.
Monumento a Vittorio Bottego
Questo monumento, che risale al 1907, opera del palermitano Ettore Ximenes, fu progettato gratuitamente per l’amicizia che legava lo scultore a Vittorio Bottego.
Un’ampia vasca raccoglie le acque che sgorgano dal monumento, costituito da un alto piedistallo di macigni su cui si erge la statua in bronzo, rivolta verso Oriente, del Bottego in divisa di ufficiale delle truppe coloniali. Ai lati, i due guerrieri galli rappresentano i fiumi Giuba e Omo.
Monumento al Correggio
Il monumento, dedicato a Antonio Allegri da Correggio è situato in Piazza Garibaldi a lato del Palazzo Municipale.
Opera di Agostino Ferrarini, inaugurata nel 1870, rappresenta l’artista mentre osserva un proprio lavoro posto su una tavoletta poggiata su un ginocchio.
Monumento al matt Sicuri
L’opera, creazione dello scultore Maurizio Zaccardi, è dedicata ad Enzo Sicuri, definito filosofo da marciapiede. Sicuri viveva per le strade di Parma vestito con un cappello di carta ed abiti confezionati con sacchi, stoffa e plastica nera. Utilizzava una bicicletta o un carretto per trasportare la carta che raccoglieva in città per poi venderla alle cartiere per poche lire.
In occasione della posta dell’opera nell’ottobre 2004, da parte del Comune di Parma, è stato pubblicato un libro sulla sua vita dal titolo Il testamento di Sicuri di Tiziano Marcheselli.
Monumento al Parmigianino
Posto in Piazza della Steccata è stato progettato sia nella parte architettonica che figurativa e interamente eseguito da Giovanni Chierici, venne inaugurato nel 1879.
Il monumento consta di due parti: la fontana e la statua. Cornici e modanature adornano la base quadrangolare (oltre lo zoccolo) a tre piani.
La fontana occupa i primi due. Dalle facce di levante e ponente del piano inferiore sporgono due vasche a forma di conchiglia, che ricevono l’acqua dalla bocca di due teste femminili, scolpite ad altorilievo, nel secondo piano entro cornici rotonde.
Nelle altre due facce sono raffigurati il Comune, che eresse il monumento, e l’Ordine Costantiniano, che contribuì alle spese.
L’ultimo dei tre piani, con stemmi dei due enti finanziatori, serve da piedistallo.
I marmi furono forniti gratuitamente dall’Accademia di Belle Arti di Parma, fatta eccezione per quello della statua acquistato dallo scultore.
Monumento alla Vittoria
Concepito da Lamberto Cusani (1920), allestita la parte in marmo nella quasi totalità ad opera dei militari e reduci della Scuola di applicazione di Fanteria di Parma, modellata da Ettore Ximenes la parte in bronzo, fusa dall’Arsenale militare di Torino con bronzo nemico, il monumento fu inaugurato il 27 settembre 1931 alla presenza del re Vittorio Emanuele III.
Un’alta colonna con capitello in cemento e marmiglia rivestita con marmo di Verona si erge da un solido basamento in pietra del Grappa. Un fregio in bronzo ne avvolge il fusto su cui aderisce una lunghissima spada.
Un’alata figura femminile, posta su una sfera bronzea – sorretta dal capitello – raffigura la Vittoria e conclude la colonna di circa 10 metri.
Monumento alle Barricate
Il monumento alle Barricate del 1922 è costituito da tre essenziali telai in legno lamellare che sostengono delle lastre di granito graffite con testi e immagini relativi alla narrazione delle giornate dell’Agosto 1922 come in una sorta di libro di pietra. Il discorso pedagogico del libro di pietra insiste soprattutto sulla lettura delle Barricate come reazione unitaria e compatta di un’intera comunità.
Il monumento, inaugurato nel 1997, venne progettato dall’architetto Luca Monica, assegnatario dell’incarico per la ristrutturazione dell’intera area di Piazzale Rondani.
In provincia:
Monumento al maiale
Il monumento, opera dello scultore Giuseppe Bonatti e voluto dall’Amministrazione Comunale di Felino e dal Comitato Settimana Felinese, dal 6 settembre 2003 fa bella mostra di sé nel parco vicino la piazza principale di Felino.
Un semplice piedistallo e una iscrizione, breve ma significativa, che traccia le lodi al maiale, divenuto famoso in tutto il mondo, assieme a chi lo ha capito: le popolazioni felinesi e parmigiane.
Il monumento non troneggia, ma è a portata di mano, da toccare, anzi da accarezzare, come si conviene ad un nobile animale, qual è il maiale pesante da salumeria, domestico, anzi familiare.
Monumento a Giovanni Guareschi
Scultura dedicata a Giovannino Guareschi inaugurata il 1 maggio 2008 in occasione delle Celebrazioni Nazionali.
Commissionata dal Comune di Roccabianca e con la collaborazione dei figli Carlotta e Alberto Guareschi, l’opera in bronzo è alta 190 centimetri e si trova di fronte al Museo dedicato allo scrittore.