Piazza della Pilotta, 9/a - 43121 - Parma
Telefono: +39 0521220400
Orari
aperto da martedì a domenica dalle 10.30 alle 19.00 (chiusura biglietteria alle 18.00).
Aperture festività 2023: 9 e 10 aprile (Pasqua e Pasquetta), chiuso martedì 11 aprile per recupero; aperto il 24 e 25 aprile, chiuso giovedì 27 aprile per recupero; aperto 1 maggio, chiuso giovedì 4 maggio per recupero.
Prenotazione consigliata su https://pilotta.ticka.it/
Museo Archeologico (Sala delle ceramiche e Sezione Egizia).
Aperto dal martedì al sabato dalle 10.30 alle 18.30 con visite accompagnate ogni ora. Max 30 persone per turno.
Ingresso con biglietto del Complesso della Pilotta.
Ingresso per scuole gratuito, prenotazioni: cm-pil.scuole@cultura.gov.it
Tariffe
Biglietto: Galleria Nazionale, Teatro Farnese, Biblioteca Palatina e nuova ala del Museo Archeologico (Sala delle ceramiche e Sezione Egizia) intero: € 12; ridotto guppi: € 10 (gruppi di adulti 12-30 pax); ridotto dai 18 ai 25 anni € 2,00; gratuito per i minori di 18 anni e le categorie indicate su https://cultura.gov.it/agevolazioni
Ingresso gratuito la prima domenica del mese per l’iniziativa Domenica al Museo.
Altre giornate con ingresso gratuito: 25 aprile, 2 giugno e 4 novembre 2023.
La Pilotta, imponente palazzo simbolo del potere ducale dei Farnese è oggi un Complesso Monumentale unico.
Il Teatro Farnese, la Galleria Nazionale di Parma, il Museo Archeologico Nazionale e la Biblioteca Palatina, uniti da una storia antica, con collezioni ricche di piccoli e grandi tesori, e poi separati nel tempo, ritrovano oggi la loro unità, dando vita ad un centro culturale e scientifico che si apre ad un nuovo dialogo coi cittadini.
Galleria Nazionale
Istituita dai Duchi di Parma, Don Filippo e Don Ferdinando di Borbone, venne arricchita dagli acquisti operati da Maria Luigia d’Austria, dando così origine ad una importante collezione di quadreria. Particolare rilevanza hanno la scuola emiliana del XV e XVI secolo con opere di Correggio, Parmigianino, Alessandro Araldi; la maniera italiana con Bronzino, Domenichino, Tintoretto); la pittura emiliana e fiamminga dal XV al XVII secolo con Annibale e Lodovico Caracci, Schedoni, Lanfranco; la pittura emiliana dei secoli XVII-XVIII (Guercino, Cignani, G. M. Crespi); la pittura napoletana del XVIII secolo; i veneti del ‘700 (Tiepolo, Pittoni, Canaletto, Bellotto); i francesi del ‘700; i parmensi del ‘700; la pittura dell’800. Opere di particolare rilievo e pezzi forte della collezione sono: la Testa di Fanciulla, detta Scapigliata, attribuita a Leonardo da Vinci, il Ritratto di Erasmo da Rotterdam di Hans Holbein il Giovane, la Madonna della scodella e la Madonna di San Gerolamo di Correggio, la bellissima Schiava turca di Parmigianino, la statua di Maria Luigia di Antonio Canova. Curiosità di un museo: oggetti d’arte da scoprire.
Teatro Farnese
Il Teatro Farnese, opera lignea di Giovan Battista Aleotti, fu voluto da Ranuccio I Farnese nel 1618 per festeggiare la sosta a Parma di Cosimo II de’ Medici e venne collocato nel Palazzo della Pilotta trasformando l’originaria Sala d’Armi. L’inaugurazione avvenne nel 1628 in occasione del matrimonio tra Margherita de’ Medici e il Duca Odoardo Farnese.
Il teatro divenne un esempio per l’unicità di alcune delle sue soluzioni: dalla struttura ad impianto scenico mobile alle macchine per lo spostamento dall’alto di personaggi, ed ancora per l’ingegnoso sistema per l’allagamento della cavea in modo da poter inscenare naumachìe. Nel 1732, dopo l’ultima rappresentazione, il teatro si avviò verso un lento declino, fino ad arrivare alla quasi totale distruzione durante la seconda guerra mondiale. La ricostruzione operata negli anni ’50 avvenne secondo disegni originali: le parti lignee, un tempo completamente decorate, vennero lasciate al naturale per evidenziare le poche, originarie, recuperate.
Museo Archeologico Nazionale
Il ducale Museo dell’Antichità, collocato all’interno del Palazzo della Pilotta, fu fondato a Parma nel 1760 da Don Filippo di Borbone ai fini della conservazione dei reperti degli scavi compiuti a Veleia (piccola città romana sull’Appennino piacentino). Durante il dominio francese agli inizi del secolo XIX venne spogliato dei pezzi più prestigiosi, che saranno restituiti solo dopo il Congresso di Vienna. Sotto il governo di Maria Luigia si vedranno incrementate le collezioni con importanti acquisti. Dall’Unità d’Italia vi trova sede uno dei centri più fecondi di studi e ricerche nel campo della Paleontologia.
Ad oggi sono visitabili la sala ceramiche e la sezione egizia.