Strada Viazza di Paradigna, 1 - 43122 - Parma
Telefono: +39 0521033652 (Archivio) - 0521607791 (Museo)
Orari
Il museo è aperto venerdì 9.00-15.00; sabato e domenica 10.00-19.00.
Natale 2023: 8 dicembre aperto. Chiuso il 16 dicembre e dal 23 dicembre (compreso) al 7 gennaio, riaprirà il 12 gennaio 2024.
La visita al Museo comprende la visita alla sala ipogea, alla sala delle colonne e la chiesa e non necessita di prenotazione, se non nelle giornate di martedì, mercoledì e giovedì dove è possibile prenotare una visita guidata su appuntamento.
Il percorso l’Archivio dal vivo è accessibile esclusivamente su prenotazione.
Per informazioni e prenotazioni: archivio_csac@unipr.it
La Certosa di Paradigna è oggi sede dello Csac e del Museo dello Csac insieme all’hotel Locanda Abbazia e all’omonimo ristorante.
A circa 7 Km dal centro città, la Certosa di Paradigna, che ispirò Stendhal nel suo romanzo La Certosa di Parma, costruita tra il 1314 e il 1324 da maestranze benedettine, rappresenta uno dei più qualificati esempi della cultura cistercense con le absidi quadrate, il netto prevalere della navata centrale sulle laterali, il tiburio poligonale all’incrocio della navata col transetto, cappelle quadrate annesse al transetto stesso. Numerose modifiche sono state apportate nel corso dei secoli.
La facciata odierna è stata costruita all’inizio del ‘700. Sul fianco sinistro, sempre nel ‘700, sono state risagomate le finestre. Lungo il fianco destro, invece, si notano i resti di una costruzione quattrocentesca. Anche l’antico convento subì parecchie manomissioni nel ‘500 e nel ‘700.
L’interno a tre navate ha una copertura a volta a crociera, il pavimento è rialzato rispetto all’originario, i capitelli sono in pietra, fogliati. Il tiburio ha una volta che chiude la visione della torre ottagonale. La zona absidale è divisa in due campate con volta a crociera con chiave. Nell’abside sono rimasti alcuni brani d’affreschi cinquecenteschi, mentre quelli della volta sono stati eseguiti nel 1580 da Cesare Baglione. La seconda cappella del transetto occidentale è stata decorata di stucchi nel seicento e tra la fine del seicento e l’inizio del settecento sono state poste sui pilastri grandi statue di santi in stucco.