Il parco comprende l’area del torrente Stirone che fa da confine tra la provincia di Parma e Piacenza e l’area del Piacenziano, cinque vallate ricche di reperti fossili nel territorio piacentino.
Il torrente Stirone permette, grazie all’inclinazione degli strati e la loro successione ordinata, di ripercorrere, da monte verso valle, l’evoluzione ambientale e climatica del Bacino Padano negli ultimi 6,5 milioni di anni. Per questo motivo il parco è meta di molti paleontologici e appassionati di geologia. Il paesaggio è caratterizzato da acque stagnanti colonizzate dalla Tifa, pianta simbolo del parco, da boschi ripariali con salici che si adattano alle piene del torrente e, infine, da campi agricoli.
Le acque del torrente Stirone ospitano un’interessante fauna ittica, composta esclusivamente da ciprinidi: cavedano, vairone, barbo, cobite, lasca e ghiozzo di fiume, quest’ultima specie esclusiva della pianura padana.
L’alveo del torrente ospita molti uccelli, tra i quali l’airone cenerino, la garzetta, la nitticora, il germano e il martin pescatore. Nella zona boschiva si scoprono lo sparviere, il lodolaio, l’assiolo, il gufo comune, la faina, la donnola, la volpe, il tasso, lo scoiattolo, l’istrice e il ghiro. Il gruccione e il Succiacapre sono specie degne di grandissima attenzione.
Presso il Podere Millepioppi, bene confiscato alla Mafia, si trova il centro visita del parco e il MUMAB – Museo Mare Antico e Biodiversità. L’allestimento racconta sia l’interessate patrimonio paleontologico della zona attraverso reperti, ricostruzioni e video interattivi sia la ricchezza di biodiversità della flora e della fauna del parco.