La Riserva Naturale Parma Morta, istituita nel 1990, è una preziosa testimonianza delle antiche dinamiche fluviali della pianura padana. L’area protetta, situata interamente nel Comune di Sorbolo Mezzani, tra le foci dei torrenti Parma ed Enza, si estende per 66 ha e tutela un tratto lungo quasi 5 km dell’antico alveo fluviale nel quale, sino alla metà dell’Ottocento, scorrevano le acque del torrente Parma, prima di confluire nell’Enza.
Nel 1870 la deviazione del Torrente Parma portò questo corso d’acqua ad immettersi direttamente in Po lasciando l’ultimo tratto del torrente escluso dal flusso diretto delle acque, dando così origine alla Parma Morta. Il ramo fluviale abbandonato è oggi una zona umida importante per accogliere piante e animali che non trovano più spazio nell’ambiente circostante: anfibi, rettili, uccelli frequentano le acque stagnanti, coperte da lenticchia d’acqua e quadrifoglio acquatico, specie estinta su quasi tutto il territorio provinciale e qui da poco reintrodotta. Lungo le rive crescono carici ed altre specie elofite, mentre intorno si osservano arbusti di frangola e limitati lembi di bosco planiziale con farnia, olmo e acero campestre.
Di grande interesse la garzaia, il “condominio” degli aironi, situata su grandi pioppi cresciuti nel bacino dedicato alla fitodepurazione: aironi, sgarze ciuffetto, nitticore nidificano numerosi. Nell’ambito di un progetto europeo, da alcuni anni sono stati ricreati dei prati stabili polifiti, ricchi di biodiversità vegetale e habitat sempre più raro a livello planiziale.
A partire da fine 2021 sarà visitabile il nuovo acquario di Mezzani, ora in fase di allestimento, che offrirà uno sguardo sulla fauna ittica del Po, vera chiave ecologica della zona.