Situata nel primissimo Appennino parmense fra Val Taro e Valli Sporzana e Baganza, tra i 300 e i 736 metri, questa riserva regionale è l’unica caratterizzata da rilievi montuosi ofiolitici, antichi complessi di rocce magmatiche e metamorfiche dette anche rocce verdi. Nella parte alta si mostra in tutta la sua imponenza la roccia nuda, abito di un antico fondale oceanico vecchio di 80 milioni di anni oggi emerso, dotato di straordinarie particolarità: su tutte la ricchezza di metalli pesanti che, a causa della loro tossicità, rendono difficile lo sviluppo della vegetazione. Proprio queste peculiarità ambientali hanno selezionato specie vegetative caratteristiche, alcune endemiche, rare sia a livello regionale che nazionale e continentale. Tra le molte specie si possono citare l’alisso di Bertoloni e lo spillone lanceolato, tipiche di substrati ofiolitici. Verso il basso radi boschi di roverelle si alternano a cespuglieti, prati aridi, incolti, calanchi, piccole zone umide, a completare un mosaico ambientale assai variegato.
La fauna annovera insetti, rapaci, passeriformi rupestri che solitamente si incontrano sulle praterie alpine, come il codirossone e il sordone. Tra i rettili sono presenti luscengola e coronella austriaca, tra i mammiferi tasso, volpe, capriolo, lupo.
Di grande rilievo gli aspetti storico artistici quali gli insediamenti d’altura dell’Età del Bronzo, la celebre Via Francigena nel tratto di Monte Bardone, pievi, edifici e borghi, manufatti ed opere ottocenteschi, sentieristica pioniera d’inizi ‘900.
Tra le attività principali della Riserva figurano la tutela di ambienti di pregio, la ricerca scientifica, il monitoraggio di specie, la divulgazione attraverso pubblicazioni, l’educazione ambientale e attività didattiche dedicate alle scuole.
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Iat di Fornovo di Taro: Via XXIV Maggio, 2 – 43045 Fornovo (PR)
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