I Musei del Cibo della Provincia di Parma sono un circuito dedicato ai prodotti tipici del territorio parmense, un progetto di qualità che offre la possibilità di entrare e scoprire secoli di tradizione finalizzati a produrre cibi di altissima qualità.
I Musei del Cibo vengono così ad inserirsi in maniera naturale nei percorsi eno-gastronomici e vanno ad arricchire ulteriormente aree già punteggiate da emergenze paesistiche, storiche ed artistiche di rilievo: il Museo del Parmigiano-Reggiano ha sede nello storico Casello ottocentesco che sorge all’ombra della Rocca Meli-Lupi di Soragna, in un’area ricca di castelli e di ricordi verdiani.
Il Museo del Prosciutto sorge a Langhirano, nell’ex Foro Boario, in una zona fortemente caratterizzata dalla lavorazione delle carni suine e dalla stagionatura.
Il Museo del Salame all’interno del Castello di Felino, il Museo del Pomodoro ospitato a Giarola, nel comune di Collecchio, all’interno di una monumentale corte agricola Benedettina del XIII secolo, da sempre deputata alla produzione agricola, all’allevamento del bestiame e, in tempi a noi più prossimi, alla trasformazione industriale del pomodoro, posta a ridosso del corso del fiume Taro e sede dell’omonimo Parco Regionale, importante area protetta per le emergenze naturalistiche. Nella stessa sede del Museo del Pomodoro è ospitato anche il Museo della Pasta.
La Cantina dei Musei del Cibo, ovvero il Museo del Vino è ospitato nella Rocca di Sala Baganza, appartenuta alla famiglia Sanvitale dal XIII secolo all’inizio del ‘600, quando poi passò ai Farnese, il Museo del Culatello, frutto di un’idea di Massimo e Luciano Spigaroli, è all’interno della bellissima Antica Corte Pallavicina di Polesine Parmense e, il Museo d’arte olearia Orsi Coppini allestito in un ex-caseificio dell’800 a San Secondo Parmense, nei pressi della Rocca dei Rossi.
Per visitarli tutti si può acquistare una Card al costo di € 12,00 in vendita presso lo Iat in Piazza Garibaldi e nei singoli musei, che ha validità di un anno.