Le pievi assunsero una grande importanza per i villaggi, diventando punti di riferimento per la vita religiosa, tanto che per molti secoli restarono gli unici edifici dotati di fonte battesimale e cimitero. La diffusione delle pievi iniziò nel V secolo contemporaneamente alla diffusione della religione cristiana. Oggi le pievi sono diventate il simbolo della storia religiosa del parmense e, per la loro collocazione in punti panoramici, rappresentano un’ottima occasione per passeggiate ed escursioni alla scoperta di angoli nascosti e suggestivi.
Le pievi della pianura:
Pieve di Basilicanova: intitolata a San Giovanni Battista, fu distrutta da un incendio nel 1334, ricostruita nell’attuale località nel 1521 e trasformata nell’odierno stile bizantineggiante nel 1915. Il campanile risale alla fine del ‘700.
Pieve di Carignano: dedicata a San Pietro apostolo presenta una pregevole facciata del 1741 mentre il corpo della chiesa risale agli inizi dello stesso secolo ed è a navata unica movimentata da tre cappelle.
Pieve di Colorno: citata per la prima volta nel 1004, la ritroviamo nel 1230, quando alla dicitura Plebs Colurni corrisponde la chiesa plebana intitolata a Santo Stefano, posta al di là del Parma. Oggi si presenta nella sua forma tardogotica realizzata nel 1512.
Pieve di Fidenza
Pieve di Gainago: la struttura della fine del XIII secolo prevedeva una forma basilicale a tre navate. La parte finale, unica rimasta parzialmente integra, termina con tre absidi semicircolari di cui la centrale è circoscritta in alto da una sequela di diciotto feritoie.
Pieve di Madregolo: dedicata a San Martino ed interamente rifatta nel XVII secolo, mantiene viva la testimonianza delle sue origini nelle tracce di mura in pietra e in quattro capitelli che un tempo adornavano le colonne interne.
Pieve di Malandriano: dalle caratteristiche seicentesche, presenta navata unica chiusa da abside semicircolare e coperta da volte a botte, e quattro cappelle laterali, il tutto coronato da arredi prevalentemente settecenteschi.
Pieve di Noceto: dedicata a San Martino risale al 1162, precedentemente a quattro altari, fu ampliata a navata unica tra il 1700 e il 1750 per l’accrescere della popolazione. La chiesa presenta una facciata databile al 1875.
Pieve di San Genesio: distante circa tre km dall’attuale San Secondo, viene eretta solitaria nei campi intorno al X secolo, secondo un perfetto schema a forma basilicale.
Pieve di San Vitale dei monaci o di Pedrignano: posta a pochi chilometri dalla città, rappresentava un luogo di svago per i monaci benedettini di San Giovanni Evangelista.
Pieve di San Pancrazio: presenta il tipico impianto architettonico alto medievale, innestato su un edificio preesistente, con pianta a forma basilicale a tre navate terminanti in altrettante absidi. I rimaneggiamenti ne hanno modificato l’assetto originario.
Pieve di San Prospero di Quingento: citata come pieve fin dal X secolo ed estremamente importante come prima tappa sulla via Emilia da Parma a Bologna, proprio per questa sua posizione strategica nel XVIII secolo viene soppiantata dall’attuale chiesa parrocchiale, ad ampia pianta centrale, dotata successivamente di sagrestia e canonica.
Pieve di San Quirico: una delle più antiche, cresce d’importanza nel XIII secolo. Della precedente chiesa romanica sono visibili nei solai la cuspide della facciata e le pareti con monofore della navata centrale.
Pieve di Sorbolo: dedicata ai santi Faustino e Giovita, ha subito restauri negli anni ’70 che hanno portato alla luce il perimetro dell’abside e le basi delle prime due colonne romaniche, nonché il tracciato della navata e delle sei cappelle appartenenti alla più ristretta ricostruzione antecedente.
Pieve di Vicofertile: l’edificio di Vicofertile, di impianto altomedievale, con facciata semplice con lesene e fregio ad archetti, ampliato nel 200, presenta tre navate con absidi suddivise da pilastri con capitelli scolpiti con foglie stilizzate, decorazioni geometriche, figure umane e animali fantastici risalenti al 1220-30.
Pieve di Vigatto: la sua forma attuale, a navata unica con tre cappelle per parte, area presbiteriale sovrastata da cupola e abside terminale, risale al 1792-93