Luogo:Ape Parma Museo - Via Farini 32/a
Via Farini, 32/A - 43121 - Parma
Telefono: +39 05212034
Orario: dal 15 ottobre 2023 al 21 gennaio 2024: da martedì a domenica dalle 10.30 alle 17.30.
Tariffe: intero € 5,00; ridotto € 3,00 per under 35, over 65, gruppi di almeno 10 unità; gratuito per scuole, under 18, guide turistiche e giornalisti, persone diversamente abili e loro accompagnatori; cumulativo (accesso a tutte le mostre in corso): intero € 8,00; ridotto € 5 Il biglietto include l’accesso alle Sale Museo Amedeo Bocchi e alla Sala Museo Renato Vernizzi.
All’APE Parma Museo oltre trecento opere in mostra, cominciando da Vivant Denon e dalla Description de l’Egypte, la grande impresa di documentazione voluta da Napoleone sulla terra dei faraoni e pubblicata fra il 1809 e il 1829 (edizione Panckoucke) in Francia. A seguire, le litografie di David Roberts, i primi dagherrotipi di Girault de Prangey realizzati attorno al 1841 e, ancora, le fotografie di Maxime Du Camp, compagno di Gustave Flaubert nel viaggio in Oriente (1849-1851). Vengono quindi le immagini di decine di atelier di grandissimi fotografi, ampiamente documentati, da James Robertson a Francis Frith, da Antonio Beato ai Bonfils, a Indiveri, a Pascal Sébah, a Hippolyte Arnoux, a Luigi Fiorillo, agli Zangaki per chiudere alla fine del secolo con le foto dell’American Colony.
Il racconto per immagini proposto in mostra è quello del viaggio nell’Oriente Medio – il territorio che andava dalla Grecia alla Turchia e dalla Grande Siria all’Egitto – nel periodo compreso tra la spedizione napoleonica in Egitto e la caduta dell’Impero ottomano. È il viaggio dei fotografi e degli scrittori, il viaggio lontano delle fiabe e quello più recente del romanzo, da Gérard de Nerval a Pierre Loti, il viaggio dei pellegrini e quello dei turisti, che si farà sempre più organizzato dalla Cook e dalle altre agenzie.
Il viaggio che si propone non è il Grand Tour alle radici della civiltà occidentale ma un percorso diverso, un affondo nel mito, nel racconto che si è delineato soprattutto in Francia quando, fra il 1704 e il 1717, Edmond Galland pubblica a Parigi la traduzione de Les mille & une nuit, contes arabes, favorendo così la costruzione di un mondo di sultani e odalische, di moschee e di suk.
L’Oriente di cui si racconta è metafora di una terra perduta dal tempo delle crociate, il luogo dove si sovrappongono tre pellegrinaggi (quello al muro del pianto degli ebrei, quello alla tomba di Gesù dei cristiani, quello alla cupola sulla roccia dei maomettani) e il luogo dello scontro fra due imperi, quello francese e quello inglese.
È in questo contesto politico che vanno lette le oltre trecento immagini della mostra, molte delle quali narrano anche le vicende di decine di atelier fotografici da Atene a Costantinopoli, da Gerusalemme a Damasco, da Alessandria d’Egitto a Suez. Si tratta di un racconto per immagini poco conosciute in Italia, molto di più in Francia, Inghilterra e Stati Uniti, qui documentato attraverso le importanti collezioni dello CSAC dell’Università degli Studi di Parma e, ancora, attraverso quelle della Biblioteca Palatina di Parma che possiede ben due copie della Description voluta da Napoleone.
Sulla civiltà islamica, ridotta ad uno sfondo, l’Occidente racconta la propria storia.
La prenotazione è richiesta solo per i gruppi superiori alle 10 persone.