Non è facile parlare della propria città e del suo territorio e ancora più difficile descrivere la sua anima.
Raccontare la propria terra è spesso una sfida. Per questa ragione abbiamo deciso di dedicare uno spazio del nostro sito ai racconti di chi questo territorio lo ama e lo vive tutti i giorni.
Il racconto che segue nasce dal progetto GiraEmilia, con lo scopo di dare visibilità ai luoghi più belli e meno conosciuti delle città di Parma e Reggio Emilia attraverso la voce e la professionalità delle guide turistiche di Emilia.
Buona lettura!
Sono una guida (bipede), e ti racconto la mia città
di Daniela Lanfredi
Contribuire con testi e partecipazione video alla promozione di Parma è stata una vera, bellissima sfida.
Ma io sono una guida che parla (tanto) e ama camminare a fianco dei suoi turisti. Sono molto più rumorosa di una guida (libro) di cui spesso ci armiamo quando partiamo per una vacanza e non ho mai fatto l’attrice o la sceneggiatrice. Il lavoro della guida è raccontare. Unire i fili della storia, dell’arte, della tradizione, tessendo una trama che si snoda lungo le strade, le piazze, le chiese, i musei e gli scorci nascosti di Parma.
Ogni racconto ha una chiave di lettura, la mia è il dettaglio. Parma narrata a partire dal piccolo, dalle curiosità, da ciò che spesso sfugge perché è posizionato in alto. E partendo dal piccolo, si arriva al grande!
Ti invito allora a seguirmi nel video ma anche in questo breve racconto su Parma vista col naso all’insù.
Cominciamo?
Un blocco di pietra incastonato in un angolo di Piazza Garibaldi, il cuore del centro storico, ci trasporta subito nel Medioevo. E’ il Mattone di Parma, ricordo di quando la città aveva le sue misure e batteva la sua moneta. Un mondo di floridi scambi commerciali, in cui già spiccavano le nostre eccellenze gastronomiche. Ne fa memoria la targa posizionata in Via Farini che, citando una frase del letterato settecentesco Thomas Gray, recita “The happy country where the huge cheeses grow” (‘la città felice dove crescono i grandi formaggi’).
Una vera visita a Parma non è solo guardare e ascoltare: bisogna … gustarsela.
Assaporare una scaglia di Parmigiano Reggiano, apprezzarne l’aroma risvegliando la nostra memoria olfattiva, lasciando che le papille gustative ne catturino la dolcezza, la sapidità e la tessitura così particolare; anche questo è conoscere Parma. E’ ancora una targa, posta in un vicoletto vicino, a ricordare il soggiorno in città di Leonardo Da Vinci. E’ vero che i costruttori della Basilica di Santa Maria della Steccata, uno dei più significativi edifici religiosi di Parma (per contenitore e contenuto), si sono ispirati ai disegni di questo grande genio rinascimentale per costruirla?
Lo scopriremo insieme!
Il Medioevo è religione, è soprattutto la nostra Piazza del Duomo con la Cattedrale romanica di Santa Maria Assunta, Il Battistero duecentesco e il Palazzo del Vescovo dove, guardando in alto, troviamo qualcosa di insolito: dei piatti in ceramica inseriti in facciata. Che questa traccia sia riconducibile al gran numero di pellegrini che in quell’epoca transitavano per la città Entriamo nella Cattedrale, solleviamo lo sguardo e lasciamoci trasportare nello splendore infinito dell’Assunzione, dipinta dal Correggio nella cupola sopra al presbiterio.
Un affresco che è una spirale di luce, di corpi galleggianti, di nuvole dalla consistenza di panna con due protagonisti: la Vergine, completamente assorbita nell’estasi dell’ascesa e una misteriosa figura maschile, in caduta.
Basta una breve passeggiata per trovarsi nei pressi di un passaggio nascosto, un corridoio sopraelevato che ci introduce nella Parma ottocentesca, governata dalla Duchessa Maria Luigia. Una donna molto amata dai parmigiani, con una vita contraddittoria. Questa struttura, ancora esistente, collegava il Teatro Regio fatto costruire dalla nobildonna e il Palazzo Ducale sede della corte Luigina. Un edificio simbolo di Parma, segno del profondo legame della città con la musica, in particolare quella operistica.
Poco lontano, il Monumento dedicato proprio a Giuseppe Verdi. O meglio, ciò che ne rimane dopo i bombardamenti della Seconda Guerra Mondiale. Giovannino Guareschi, il papà di Don Camillo e Peppone, nato come il grande Maestro nella Bassa parmense, commentava con la solita ironia questo Verdi di bronzo che gli sembrava assai scocciato per essere stato rappresentato seminudo. Fantastici gli intrecci storici, artistici e … culinari che suscita l’incontro con questi due grandi personaggi.
Li ritroviamo insieme in un’altra piazza più raccolta, più nascosta: San Francesco del Prato, dominata dall’omonima Chiesa gotica che a breve vedremo completamente restaurata e restituita all’utilizzo liturgico, in tutta la sua svettante eleganza. In epoca napoleonica e fino agli anni ’70 era stata tramutata in un carcere. Persino Guareschi vi fu recluso. Dal lato opposto della piazza riconosciamo il Maestro, di nuovo riprodotto nel bronzo ma in una chiave decisamente meno drammatica.
Seduto su una panchina, perfetto compagno per i selfie con i turisti.
Un ultimo sforzo per raggiungere e attraversare l’imponente massa del Complesso Museale della Pilotta che, come ogni scrigno custode di bellezze che si rispetti ha i suoi segreti. In un muro laterale con vista Lungoparma scorgiamo inglobata, quasi incisa, una merlatura. E’ ciò che rimane di uno dei torrioni viscontei che difendevano questo lato della città e che con i Duchi Farnese diventerà una prigione per nobili e poveracci.
Ora, al suo interno, sono ospitati alcuni fra i più bei quadri della Galleria Nazionale di Parma. Se hai letto questo articolo fino in fondo, vuol dire che sei un turista appassionato.
A Parma c’è ancora tanto da scoprire quindi, ti aspetto!
Daniela Lanfredi
Guida abilitata esperta che propone visite su tutto il territorio dell’Emilia Romagna a siti storico-artistici, a musei, mostre e percorsi enogastronomici. Guida Ambientale Escursionistica. Guida specializzata in visite per non vedenti, Associata Girobussola. Divulgatore del Parmigiano Reggiano. 1° Livello APR (Assaggiatore Parmigiano Reggiano).
Lingue parlate: inglese e francese
contatti > +39 3384998483 – info@danielalanfredi.com